Dopo un periodo burrascoso, il 33enne chitarrista degli strokes torna alla luce e lo fa nel migliore dei modi pubblicando a suo dire "il materiale il migliore che abbia fatto sino ad oggi".
L'opera si intitola AHJ, un EP contenente 5 tracce pubblicato dalla casa discografica del suo amico Julian Casablancas, la Cult Records.
Un EP che rappresenta in un certo senso una rinascita per Albert, dopo che ha vissuto un periodo di tossicodipendenza, come racconta al The Talks "Ho fatto delle cose fuori di testa, cose delle quali oggi non vado
fiero. Ho raggiunto un punto in cui non ero in me", ha detto, "sentivo
delle voci perché non andavo mai a dormire, mi rinchiudevo nella mia
camera per un sacco di tempo. Ero innamorato del lato oscuro del vivere
così, innamorato dell'uso endovenoso, più di quello che delle droghe,
era il gusto di mettersi qualcosa nelle vene. Penso che tutti fossero
preoccupati che mi ammazzassi. Io non volevo uccidermi di proposito, ma
avevo raggiunto un punto in cui non me ne importava. E sarebbe potuto
succedere tranquillamente un sacco di volte. Non so neanche come sia
riuscito a risvegliarmi tutte le volte".
Ora attendiamo con ansia di vederlo dal vivo, magari in una data italiana.
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